Midface lift techniques or volume integration . indications and surgical technique

  1. L’invecchiamento del terzo medio del volto porta a: allungamento della distanza tra il bordo palpebrale inferiore e il lid/cheek Junction da 6/8 mm a oltre un cm, un abbassamento dei tessuti zigomatici , esposizione del profilo osseo della cornice orbitaria inferiore , perdita di proiezione dello zigomo.(Malar area)
  2. Talvolta la sola correzione dei difetti palpebrali può creare una disarmonia tra le aree del terzo medio del volto con un risultato estetico poco piacevole e naturale , questo ne è un caso , dove si sono rimosse le ernie adipose in modo aggressivo e si è eseguito un redraping cutaneo molto forte.
  3. Queste situazioni possono condurre a : occhio infossato, ad un evidenza dell’arcus marginalis ed un allungamento della distanza tra la palpebra e la lid/cheek juncion.
  4. Che soluzioni possiamo avere: La distribuzione al di sotto del grasso orbitario, l’integrazione volumetrica dei tessuti molli zigomatici/Mascellari, il midface lift.
  5. Nei casi dove vogliamo solo coprire l’arcus marginalis una buona soluzione può essere l’avanzamento delle palpebral bags a coprire il bordo orbitario come è stato suggerito da Loeb e Hamra.
  6. Ecco la creazione del lembo miocutaneo palpenrale e il realise dell’arcus marginalis
  7. Con l’interruzione del ligament Orbito-malare.
  8. Un caso di blefaroplastica con avanzamento delle borse palpebrali, e la distanza tra palpebra e lip/cheek Junction si è ridotta.
  9. Un altro caso
  10. Questa tecnica può essere utile per correggere risultati insoddisfacenti. Questo caso presenta degli esiti di blefaroplastica inferiore con Irregolarità della riduzione delle borse adipose e un arcus marginalis evidente. Un buon recupero con questa tecnica
  11. Visione di tre quarti
  12. Questa tecnica mantiene stabile il risultato, questo è un caso eseguito da me nel 2001 e questo è nel 2014.
  13. Un’altra possibilità è quella di aumentare i malar soft tissue con grasso o ac. Ialuronico
  14. Il lipofilling è una tecnica semplice e rapida. Personalmente eseguo la tecnica di Coleman e utilizzo mediamente 5/8 cc per lato in un piano profondo al di sotto del SOOF evitando accuratamente l’area orbitaria. Occorre però programmare più sedute da due a tre a distanza di tre mesi per avere risultati stabili nel tempo perché il grasso si po’ riassorbire in modo variabile e soggettivo
  15. Questo è un risultato da un anno dopo due cicli di lipofilling e la disatnza palpebra lip/cheek junction si è ridotta.
  16. Attenzione, il lipofilling non è sicuro sempre. Questo è un caso, giunto alla mia osservazione, che presentaza un esito di lipofilling, con la formazione di microcalcificazioni dure e sottocutanee, che non sono facili da rimuovere.
  17. Il risultato.
  18. Un’altra possibilità può essere l’ac jaluronico. E’ facile da usare, si inserisce anch’esso al di sotto il SOOF in profondità. Vi è una rapida ripresa, spesso già il giorno dopo non c’è traccia del trattamento. Si riassorbe lentamente in un anno circa
  19. Ma anch’esso non è privo di problematiche, può dare granulomi che non si riassorbono, ma in questo caso vi è un farmaco di grande utilità: la Ialuronidasi, questo enzima iniettato direttamente nel granuloma porta distruzione del materiale.
  20. Un esempio pre e post dopo pochi giorni.
  21. Infine il Lifting del terzo medio, che può essere eseguito per via sottocutanea, mobilizzando lo Smas, per via profonda sopra i muscoli zigomatici o infine per via sottoperiostea che è la soluzione che eseguo.
  22. Il periostio del Midface è particolarmente aderente a livello di ispessimenti i ligamenti zigomatici e quelli buccal –maxillary nella maxillary portion.
  23. Vengono usati due vie di accesso: una sottociliare da blefaroplastica e una orale a livello della fossa canina nel fornice gengivario.
  24. Lo scollamento ha solo una struttura da rispettare : il nervo infraorbitario che emerge dal mascellare, ma è facile da identificare e da isolare. Questa è l’area di scollamento e il periostio dovrà essere inciso inferiormente per permettere una sua mobilizzazione.
  25. Gli accessi chirurgici
  26. Lo scollamento, il nervo infraorbitario.
  27. Una volta scollato e liberato il periostio occorre sospendere il midface. Si usano dei fili di PDS 3/0 fissati al periostio del bordo orbitario che abbiamo lasciato in sede: si inzia medialmente e si prosegue lateralemnte.
  28. Il redreaping della cute viene eseguito con una cantopessi con Mocryl 4/0 e con un lembo di orbicolare fissato al periostio. La cute in eccesso viene tagliata.
  29. Indicazioni: Ptosi del midface e controindicazioni Dimagrimento e taso debole
  30. Filmato. Infiltrazione con Carbocaina e adrenalina in sede palpebrale e a livello orale.

Blefaroplastica superiore in aggiunta. Incisione da blefaroplastica inferiore estesa lateralemnete per circa 1,5 cm. Scollamento sottorbicolare fino all’arcus marginalis. Realise dell’arcus. Incisione del periostio mascellare circa mezzo cm al di sotto del bordo orbitario. Scollamento sottoperiosteo . identificazione del nervo infraoprbitario. Incisione orale a livello della fossa canina. Scollamento sottoperiosteo. Completa liberazione del periostio del midface. Il nervo infaorbitario. Il Midface è mobilizzato è libero e mobile. Crazione di un tunnel sottocutaneo tra l’incisione della palpebra inferiore e quella superiore. La sutura dellla cantopessi per rinforzare e stabilizzare il canto laterale. Punti di sospensione in PDS 3/0 iniziando medialmente verso la parte laterale fissati al periostio dell’arcus marginalis. Creazione di un lembo di solo orbicolare. La sutura del lembo di orbicolare al periostio del canto laterale. Asportazione della cute in eccesso. Chiusura.

  1. Alcuni esempi: si è ridotta la distanza tra ciglia e lip/cheek junnction, e la area zigomatica è più alta e prominente.
  2. Un altro caso a distanza di un anno
  3. Un altro caso
  4. Un altro caso ancora.
  5. Il Midlift sottoperiosteo può essere anche utilizzato per correggere sleral show da blefaroplastiche non corrette. Come in questo caso dove lo “Sleral show” è più marcato a sin. e abbiamo ampia distanza palpebro-giugale. Un Lifting del III° medio e cantoplastica sec Jelks. Hanno risolto il problema.
  6. Infine alcune considerazioni nel post operatorio: occorre avvertire la paziente di un edema prolungato di oltre un mese.
  7. In conclusione il midface lifting sottoperiosteo corregge la ptosi dei tessuti molli, e riduce la distanza tra ciglia e lip/cheek giunction, ma ha un lungo edema post operatorio, non corregge i solchi naso genieni ,ha rischi di Scleral show e di asimmetrie .

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