Caso Clinico di addominoplastica post gravidico

Paziente di 45 anni due gravidanze con parto cesareo.

Addome protruso con diastasi dei muscoli retti ed ernia ombelicale, cute rilassata.

Viene programmata una addominoplastica con trasposizione dell’ombelico

Immagini Pre – Intervento

Video con identificazione della diastasi dei muscoli retti in modo dinamico


Video intervento


Immagini post – operatorie dopo 5 mesi


Pre e Post intervento

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Protesi mammarie testurizzate

il ministro Grillo ha chiesto un parere urgente al Consiglio superiore di sanità

Il ministro della Salute Giulia Grillo ha richiesto, di concerto con la Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico, un parere urgente al Consiglio superiore di sanità in merito alle“Protesi mammarie a superficie testurizzata e linfoma anaplastico a grandi cellule“, anche alla luce della decisione delle autorità francesi di ritirare dal mercato tale tipologia di protesi. Il parere del CSS è stato richiesto per avviare eventuali opportune iniziative nei confronti dei fabbricanti coinvolti nella produzione dei dispositivi a rischio.

Di seguito un aggiornamento della situazione della stessa Direzione generale:

Dati epidemiologici: 41 casi negli ultimi 8 anni su 411 mila protesi impiantate in Italia

  • Il Linfoma Anaplastico a grandi cellule diagnosticato in pazienti portatori di protesi mammarie per ragioni estetiche o ricostruttive, è una rara forma di neoplasia a prognosi favorevole se diagnosticato precocemente.
  • Ad oggi nel mondo si stimano circa 800 casi su 10 -35 milioni di pazienti impiantati.
  • In Italia, sono 41 i casi segnalati alla Direzione generale dei dispositivi medici dal 2010 a marzo 2019 su un totale di circa 411 mila protesi impiantate sul territorio italiano negli ultimi8 anni.
  • A seguito delle attività di sensibilizzazione promosse sull’argomento dalla Direzione generaledei dispositivi medici, con il supporto e la collaborazione delle società scientifiche nazionali, si è rilevato un progressivo aumento del numero di casi diagnosticati, passando da 1 caso nel 2010 a 8 casi nel 2015.
  • L’incidenza nel 2015 è stata stimata in 3 casi su 100.000 pazienti impiantati.
  • Il numero dei nuovi casi segnalati nel 2016, 2017 e 2018 si è mantenuto costante ogni anno,così come l’incidenza in Italia negli ultimi 4 anni.
  • In Italia negli ultimi 10 anni più del 95% delle protesi impiantate sono testurizzate.

Tavolo di lavoro internazionale e azioni del Ministero: attivo dal 25 marzo registro sperimentale
Il tavolo di lavoro istituito nel 2014 con le Società Scientifiche, la circolare emanata, la lettera diffusa agli Assessorati della Sanità delle Regioni e Province Autonome, le pagine create sul sito del Ministero e dedicate a questa emergente patologia e alle protesi mammarie in generale, la sensibilizzazione al problema diffusa dalla Direzione generale dei dispositivi medici anche mediante la partecipazione a congressi, i dati di vendita condivisi dai Distributori con il Ministero, ci consentono di ritenere affidabili i dati riguardanti l’incidenza nel nostro paese.
Sebbene una predominanza di casi di ALCL sia stata riportata nei pazienti impiantati con protesi mammaria a superficie testurizzata, ad oggi, non ci sono evidenze scientifiche che supportino la correlazione causale tra l’insorgenza di questa patologia e il tipo di protesi mammaria.

Anche i casi italiani sono stati diagnosticati in pazienti impiantati con protesi mammarie a superficie sia micro che macro testurizzata. Tuttavia, la rarità della patologia, insieme all’esiguo numero di protesi lisce impiantate nel nostro paese, non consente al Ministero di considerare significativo il dato italiano relativo alla tipologia di protesi coinvolta.

L’assenza di evidenze scientifiche che possano mettere in correlazione l’impianto con l’insorgenza di questa nuova patologia è condivisa da tutte le Autorità Competenti internazionali (parere Task Force Europea).
Il ministero della Salute sta rafforzando l’attività di vigilanza su questa tipologia di dispositivi, mediante l’istituzione del registro nazionale delle protesi mammarie, attivo dal 25 marzo scorso.

Il ministero della Salute intende promuovere la ricerca scientifica sulla popolazione italiana affetta da questa patologia, al fine di individuare fattori genetici predisponenti che potrebbero aiutare a comprendere meglio l’eziopatogenesi multifattoriale di questa neoplasia. Ciò potrebbe spiegare perché l’ALCL si sviluppi in un paziente impiantato con una certa tipologia di protesi e non in un altro portatore della stessa topologia di impianto.

Raccomandazioni per pazienti e medici: effettuare controlli periodici

Tutto ciò premesso, si ritiene di fondamentale importanza ribadire:

  • l’importanza per i pazienti di sottoporsi ai regolari controlli di follow-up indicati dal propriomedico curante e prescritti con cadenza variabile in base alla condizione clinica del singolopaziente;
  • l’importanza per i medici di approfondire le indagini diagnostiche nel caso in cui il pazientesviluppi la comparsa di un sieroma freddo tardivo, una massa adiacente l’impianto o una importante contrattura capsulare spesso associata anche ad una esile falda di siero periprotesico. Indagini citologiche sul siero e/o istologiche ed immunoistochimiche sul tessuto capsulare consentiranno di porre una corretta diagnosi.

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Addome Post-Gravidico

Dopo una o più gravidanze, circa il 70 % delle donne presentano delle alterazioni del proprio addome.

Spesso si ha solo una diastasi dei muscoli retti dell’addome (una divaricazione degli stessi), altre volte compare un’ernia ombelicale, altre volte anche un eccesso di grasso specie nella zona sottombelicale. Se poi vi è una cicatrice da cesareo può comparire una piega antiestetica del sottocute.

Tutto questo può interessare anche le pazienti magre ed anche una ginnastica accentuata non migliora la situazione, se poi vie è un eccesso di peso, il grasso addominale tende ad accentuare la protrusione dello stesso.

A complicare la faccenda ci può essere una cattiva funzionalità intestinale con stitichezza o dilatazione meteorica, questa è una situazione molto frequente nelle donne in prossimità della menopausa.

Che cosa si può fare in queste situazioni?

Occorre cercare di ripristinare l’integrità della parete addominale e questo di può ottenere nei casi più ridotti con la sola revisione della cicatrice sovrapubica del cesareo., magari associandola ad una piccola liposuzione., nei casi dove la parete addominale presenta una diastasi dei retti, un ernia ombelicale o addirittura un laparocele , si può programmare un addominoplastica che ci permette di evidenziare l’intera parete addominale, riparala e/o modellarla ricreando un addome piatto e non protruso migliorando anche il cosiddetto punto vita.

Questo si può fare al prezzo di una cicatrice sovrapubica , più o meno estesa , a seconda della quantità di pelle da rimuovere, che rimane comunque coperta dalle mutandine.

Questi interventi prevedono una anestesia generale, un ricovero di una notte e una ripresa di circa 7/8 gg per poter ritornare ad una vita normale , ma ovviamente evitando sforzi per almeno sei settimane. In questo periodo occorre mantenere costantemente una pancera elastica.

Mini addominoplastica senza trasposizione dell’ombelico e plastica della parete addominale e ernioplastica ombelicale

Addominoplastica con trasposizione dell’ombelico,plastica della parete addominale e ernioplastica ombelicale

Addominoplastica con trasposizione dell’ombelico e plastica della parete addominale

Addominoplastica con trasposizione ombelico e plastica della parete addominale

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Protesi allergan

Vorrei tranquillizzare la mie pazienti a cui ho impiantato protesi Allergan (prima denominate INAMED), come potete leggere non vi sono condizioni di preoccupazione per tali impianti. Vorrei sottolineare che tali impianti proteici sono a tutt’oggi quelli più diffusi al mondo sia per la chirurgia estetica che per quella ricostruttiva, oltre a quelli più studiate. Sono comunque in attesa di avere ulteriori informazioni”, riporto quanto comunicatomi dalla società Sicpre con il collegamento al Ministero della Salute.

Caro Socio Simone GRAPPOLINI,
a chiarimento di notizie allarmistiche diffuse su alcuni quotidiani e sul web, ti segnalo quanto pubblicato il 21 dicembre nel sito del Ministero della Salute che evidenzia “come ad oggi non sussiste alcun incremento del rischio e non vi è alcuna indicazione al richiamo dei pazienti già impiantati. Nessun ulteriore controllo clinico di follow-up deve essere eseguito in aggiunta a quanto regolarmente già prescritto dal proprio medico curante”. 
“L’Organismo Notificato francese GMED ha richiesto, infatti, alla ditta, in data 14 dicembre 2018, documentazione aggiuntiva prima di procedere al rinnovo del certificato CE. La ditta Allergan Limited sta collaborando con l’Organismo Notificato al fine di fornire quanto richiesto”.
Verrai tenuto tempestivamente informato di ulteriori evoluzioni. 
Con i migliori saluti, Daniele Fasano
Presidente SICPRE 

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