Sulla base di quasi 30 anni di questa professione vorrei far capire al lettore che la chirurgia plastica-estetica non è solo un insieme di tecniche e procedure da applicare con cognizione di causa nei singoli casi per ottenere il miglior risultato ottenibile, ma anche un modo per contribuire a star meglio con se stessi, e a migliorare situazioni che ancora non sono vere patologie, ma che lo possono diventare oppure non sono classificate come tali, ma che possono creare disagi al paziente.
Un esempio: quando un paziente si rivolge a me per eseguire una rinoplastica, dopo la raccolta dell’anamnesi vado a visitare il naso internamente, se ho dei dubbi mi posso avvalere di una fibroscopia o di un TAC, domando se il paziente soffre di mal di testa, mi accerto che i seni mascellari siano liberi, controllo i denti e la loro posizione (occlusione). Solo per ultimo valuto con la paziente le correzioni estetiche del naso e quello che si può ottenere. Mi trovo quindi aiutare a risolvere delle problematiche che il paziente non pensava di dover affrontare quando è entrato nel mio studio. Voleva solo migliorare il suo naso, in realtà si possono mettere in evidenza problematiche che il paziente aveva sottovalutato o di cui non riusciva a dare una risposta. Nel caso specifico da una visita di questo tipo può emergere che il paziente soffre di cefalee per banali sinusiti o per una alterata occlusione dentale. Altre volte può avere un sorriso gengivario con alterazioni della postura per alterazioni dell’articolazione temporo-mandibolare. Altre volte ancora pur avendo setto e turbinati normali il paziente respira male solo per un difetto delle valvole nasali o perché ha una punta del naso troppo bassa.
Ecco che cosa deve offrire la chirurgia plastica-estetica oggi: la possibilità di migliorarsi nell’aspetto, ma anche di aiutare a risolvere eventuali problematiche inerenti al difetto da correggere.
Come prepararsi all’intervento
Prima di un intervento di chirurgia estetica:
- Accurata raccolta dei
dati clinici del paziente da parte del chirurgo e dell’anestesista: l’eventuali terapie, la sua storia clinica. - Qualora non vi siano situazioni tali da richiedere ulteriori indagini il paziente deve eseguire i seguenti esami: Azotemia, glicemia, emocromo, TP,PTT transaminasi, bilirubina totale e indiretta, elettroliti ed un Elettrocardiogramma . Se il paziente ha un’ età superiore ai 60 anni o una storia di pregressa patologia respiratoria un Rx torace nel caso in cui sia programmata un anestesia generale o una sedazione profonda.
- Sospendere l’uso (anche occasionale) di aspirina o farmaci contenenti salicilati almeno 10 giorni prima. Nei pazienti che ne fanno uso continuativo per necessità cardiocircolatori, si deve provvedere a stabilire un eventuale sospensione temporanea o una sostituzione con eparina.
- Nell’ottica di ridurre l’edema post operatorio è utile l’utilizzo di Arnica 200 Ch una dose al giorno prima del pasto principale per almeno una settimana prima dell’intervento.
Dopo l’intervento
- Per favorire la cicatrizzazione e l’elasticità dei tessuti possono essere utili: SHARKYDERM (NAMED) 2 cps due volte al dì per almeno 30 gg e CELL DIET (NAMED) 2 cps due volte al dì.
- Per l’edema post operatorio continuare con ARNICA 200 una cps due volte die oltre all’ARTIGLIO DEL DIAVOLO 250 mg due cps due volte die prima dei pasti principali che riduce l’infiammazione e il dolore.
- Dopo liposuzione o chirurgia addominale per aiutare il controllo del peso BEAN Plus (NAMED) una cps ai pasti con acqua per aiutare il drenaggio CELL DIET (NAMED) due cps due volte dei con acqua per almeno 2 mesi.
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